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CASALGRANDE
Situato in zona pedecollinare dell'Appennino reggiano è un importante centro della ceramica.
Nei dintorni di Casalgrande e nelle frazioni vicine si trovano notevoli esempi di insediamenti rurali e signorili.
Fra questi merita senz’altro una visita Villa Spalletti risalente al sei-settecento trasformata a partire dalla prima metà del XIX, circondata da un pregevole parco.
Nei dintorni di Casalgrande e nelle frazioni vicine si trovano notevoli esempi di insediamenti rurali e signorili.
Fra questi merita senz’altro una visita Villa Spalletti risalente al sei-settecento trasformata a partire dalla prima metà del XIX, circondata da un pregevole parco.
IL CASTELLO DI CASALGRANDE
Per la data di costruzione si può fare riferimento a quanto riporta il Pagliani: “convien dire che siccome questo castello è ricordato in documenti del 1335, 1339, 1341, 1373, sorgesse un secolo e più dopo il mille”.
Il Castello vide come primi padroni, se non anche fabbricatori, i Guidelli; nel 1335 passò in potere dei Fogliani;nel 1409 fu poi espugnato da Nicolò d’Este e donato da questi nel 1413 ad Alberto della Sala; nel 1452 passò nelle mani di Feltrino Boiardi, signore di Scandiano.
Venne ricostruito a somiglianza dell’antico castello dai Thiene, a cui rimase fino al 1622; passò poi ai marchesi Enzo e Corrado Bentivoglio; nel 1643 tornò ai Principi Estensi; nel 1750 venne infeudato al Marchese Gian Battista de’ Mari e nel 1782 venne infine venduto in buona parte a privati del luogo.
Ciò che residua del Castello di Casalgrande Alto è una corte rurale quattrocentesca organizzata intorno alla residenza fortificata e munita di due torri quadrate, nonchè il torrione di ingresso, con resti di merlature e portale provvisto di fenditure per il ponte levatoio.
IL CASTELLO DI SALVATERRA
Il Castello vide come primi padroni, se non anche fabbricatori, i Guidelli; nel 1335 passò in potere dei Fogliani;nel 1409 fu poi espugnato da Nicolò d’Este e donato da questi nel 1413 ad Alberto della Sala; nel 1452 passò nelle mani di Feltrino Boiardi, signore di Scandiano.
Venne ricostruito a somiglianza dell’antico castello dai Thiene, a cui rimase fino al 1622; passò poi ai marchesi Enzo e Corrado Bentivoglio; nel 1643 tornò ai Principi Estensi; nel 1750 venne infeudato al Marchese Gian Battista de’ Mari e nel 1782 venne infine venduto in buona parte a privati del luogo.
Ciò che residua del Castello di Casalgrande Alto è una corte rurale quattrocentesca organizzata intorno alla residenza fortificata e munita di due torri quadrate, nonchè il torrione di ingresso, con resti di merlature e portale provvisto di fenditure per il ponte levatoio.
IL CASTELLO DI SALVATERRA
Il Castello di Salvaterra venne costruito prima del 1200. Se ne hanno notizie ufficiali quando il Podestà di Reggio dovette recarsi a Salvaterra per ispezionare il castello e darne dettagliata informazione al Consiglio per i provvedimenti del caso. Nel 1209 il castello di Salvaterra ebbe l'onore di ospitare l'Imperatore Ottone IV mentre si recava a Roma per essere incoronato. Quasi completamente distrutto il castello venne ricostruito nel 1376 dai Fogliani che lo tennero fino al 1409. Il della Sala operò alcune fortificazioni al castello costruendovi anche un robusto ponte levatoio. Morto il della Sala nel 1444, la Casa d'Este infeuderà nel 1449 a Feltrino Boiardo Conte di Scandiano la terra di Salvaterra con ciò che restava del castello ("fuit castrum de Salvaterra"). Da allora, e fino all'abolizione dei feudi (1796), il castello resterà assoggettato ai Feudatari di Scandiano, seguendone le sorti.
VILLA SPALLETTI
Si rilevano testimonianze dell'esistenza della villa alla fine del secolo XVII. Apparteneva al marchese Carl'Antonio Giannini, Segretario di Stato del duca di Modena. Estintasi la famiglia Giannini, la tenuta e la villa furono vendute, prima ai Trivelli poi, per discendenza, ai conti Spalletti, che tuttora la possiedono. L'attuale struttura della villa, del parco e dei diversi edifici annessi deriva da successive ristrutturazioni quando il palazzo venne trasformato nelle forme attuali. La villa é circondata da un grande parco con boschetti, capanne, laghetti, vivai, scuderia (recentemente restaurata come sede di meeting e cerimonie) ed un oratorio dedicato alla "Mater Pietatis" costruito verso la fine del secolo XIX. Il disegno del grande parco all'inglese è del celebre botanico e paesaggista Achille Villoresi. Tra gli altri edifici della tenuta si evidenziano il complesso colonico a corte chiusa, la casa del fattore ed il casino cadetto.
Nel 1887 villla Spalletti fu sede delle "grandi manovre dell'esercito italiano". In quell'occasione furono ospitati il Re e la Regina d'Italia, insieme a tutto lo stato maggiore.
Nel 1887 villla Spalletti fu sede delle "grandi manovre dell'esercito italiano". In quell'occasione furono ospitati il Re e la Regina d'Italia, insieme a tutto lo stato maggiore.