MONDAINO
Il monte dove un tempo pascolavano daini divenne un borgo fortificato, un caposaldo della Signoria dei Malatesta sui confini con le terre dei rivali Montefeltro, duchi di Urbino. Tutta la struttura del paese ci parla di questo passato che ogni anno rivive in una bella rievocazioni storica chiamata "Palio del Daino". Caratteristica la sua ottocentesca piazza semicircolare e i vicoli del nucleo storico che portano a postazioni da cui si ammirano suggestivi panorami.
MUSEO PALENTEOLOGICO
Allestito nella Rocca Malatestiana nel 1981, espone un campionario dei fossili di fauna e flora rinvenuti nel territorio di Mondaino, risalenti alla fine del Miocene (circa 5 milioni di anni fa). I fossili di Mondaino sono celebri per la varietà dei pesci, appartenenti a 21 specie diverse, e per rari resti di uccelli. L’apparato didattico, con pannelli e plastici, fornisce un quadro del patrimonio paleontologico locale in rapporto con le vicende geologiche della regione. Centinaia di reperti fossili, impressi sui friabili strati di roccia sedimentaria detta "Tripoli", rinvenuti in loco, fanno di Mondaino una tappa irrinunciabile per gli appassionati del settore. Il tutto, ospitato all'interno di un luogo suggestivo qual è la Rocca Malatestiana.
MOSTRA DELLE MAIOLICHE MONDAINESI
Nel settembre del 1995, a seguito dei lavori di manutenzione all'interno del Parco Fratte, è stata rinvenuta una quantità esorbitante di ceramiche. Grazie alla collaborazione di studiosi e dei singoli cittadini è nata l'attuale mostra delle maioliche mondainesi, che raccoglie i reperti ceramici, esposti secondo una logica cronologica, che invita l'utente a ripercorrere la storia delle ceramiche di Mondaino. A supporto dei pannelli che trattano le fasi della fabbricazione delle ceramiche, è presente una grande nicchia-vetrina che contiene una accurata riproduzione di quello che doveva essere un laboratorio di ceramica cinquecentesco.
L'ALBORETO-TEATRO DIMORA
Agli occhi di chi ancora non lo conosce, L'arboreto - Teatro Dimora non si presenta come un teatro "normale", e infatti non lo è. Non propone una stagione teatrale perché la finalità perseguita non rientra nella pratica di un teatro classico, ma corrisponde a quanto è espresso nel nome stesso del teatro: dimora; dimora di studio e di ricerca artistica per favorire la qualità dei processi creativi. Dal 1998, L’arboreto è un centro teatrale riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la qualità e la complessità delle attività, che si propone, due obiettivi fondamentali per valorizzare la cultura del teatro e delle arti sceniche: formazione e residenze creative. Il Teatro Dimora e la casa foresteria in un parco di nove ettari con circa 6.000 piante, fanno dell’Arboreto una struttura unica in Italia particolarmente adatta per ricerca, prove e produzione di nuove opere.