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CAMPOSANTO
Il comune di Camposanto (che attualmente conta circa 3.200 abitanti) si è sviluppato, tra il XIV ed il XV secolo, a seguito dell’immissione forzata del fiume Panaro nel Canale Naviglio, avvenuta probabilmente nei primi decenni del ‘300.
La diversione delle acque mirava a risolvere il problema delle frequenti esondazioni del Panaro e, nel contempo, ad incrementare la portata del Naviglio, al fine di prolungarne la navigazione anche nei periodi di magra.
La regimazione idraulica, l’aumento dei traffici fluviali, il traghettamento, il pedaggio doganale, la pesca ed i mestieri correlati alla vita sul fiume, portarono la popolazione, dalle campagne vicine, verso il nuovo borgo. Nel corso del XVII secolo il paese fu elevato al rango di Contea, feudo della famiglia Forni, che signoreggiò sul luogo fino al secolo XVIII inoltrato. Dopo un breve periodo di autonomia comunale in età napoleonica, nel 1815, con l’avvento della restaurazione ed il conseguente ripristino dell’autorità ducale in Modena, il paese fu assoggettato alla vicina Comunità di San Felice. Nel 1860 infine Camposanto riacquistò la dignità comunale. Due le frazioni: San Rocco e Bosco Saliceto.
BOSCO DELLA SALICETA
L’attuale Bosco della Saliceta rappresenta la ricostituzione di alcuni lembi dell’antico Bosco scomparso negli anni ’50 e rientra tra le aree di riequilibrio ecologico istituite dalla Provincia di Modena per valorizzare i sistemi naturali e la loro biodiversità. Il parco è oggetto di vari progetti di recupero e valorizzazione.
CHIESA
PARROCCHIALE
E’ stata, suo malgrado, un “simbolo” del terremoto del 2012. Dopo quattro anni di lavori, nel 2016 la Chiesa Parrocchiale, dedicata al protettore San Nicolò Vescovo, eretta nel 1629, è stata riaperta al culto.
TORRE dei
FERRARESI
(Attualmente chiusa)
Situata sul lato orientale della Corte, palazzetto padronale, quadrilatero, attribuibile nelle forme attuali ai secoli XVII-XVIII.
La diversione delle acque mirava a risolvere il problema delle frequenti esondazioni del Panaro e, nel contempo, ad incrementare la portata del Naviglio, al fine di prolungarne la navigazione anche nei periodi di magra.
La regimazione idraulica, l’aumento dei traffici fluviali, il traghettamento, il pedaggio doganale, la pesca ed i mestieri correlati alla vita sul fiume, portarono la popolazione, dalle campagne vicine, verso il nuovo borgo. Nel corso del XVII secolo il paese fu elevato al rango di Contea, feudo della famiglia Forni, che signoreggiò sul luogo fino al secolo XVIII inoltrato. Dopo un breve periodo di autonomia comunale in età napoleonica, nel 1815, con l’avvento della restaurazione ed il conseguente ripristino dell’autorità ducale in Modena, il paese fu assoggettato alla vicina Comunità di San Felice. Nel 1860 infine Camposanto riacquistò la dignità comunale. Due le frazioni: San Rocco e Bosco Saliceto.
BOSCO DELLA SALICETA
L’attuale Bosco della Saliceta rappresenta la ricostituzione di alcuni lembi dell’antico Bosco scomparso negli anni ’50 e rientra tra le aree di riequilibrio ecologico istituite dalla Provincia di Modena per valorizzare i sistemi naturali e la loro biodiversità. Il parco è oggetto di vari progetti di recupero e valorizzazione.
CHIESA
PARROCCHIALE
E’ stata, suo malgrado, un “simbolo” del terremoto del 2012. Dopo quattro anni di lavori, nel 2016 la Chiesa Parrocchiale, dedicata al protettore San Nicolò Vescovo, eretta nel 1629, è stata riaperta al culto.
TORRE dei
FERRARESI
(Attualmente chiusa)
Situata sul lato orientale della Corte, palazzetto padronale, quadrilatero, attribuibile nelle forme attuali ai secoli XVII-XVIII.