CAVRIAGO
Cavriago è una realtà produttiva dinamica e moderna. Il suo territorio tra Reggio Emilia e S. Ilario d'Enza, si trova in posizione privilegiata rispetto alle principali arterie di comunicazione. E' un comune italiano di 9.892 abitanti.
CHIESA DI SAN TERENZIANO
A Pavia il 17 novembre 996 la contessa Rolenda, figlia di Ugo di Provenza, defunto re d'Italia, firma un atto con il quale dona a Paulone una corte, un castello ed una cappella dedicata ai Santi Eusebio e Terenziano e a Maria Vergine, in località Cavriago.
Si può risalire abbastanza facilmente alla forma e alla dimensione della fabbrica.
Aveva tre navate con absidi, misurava dodici metri di lunghezza e sette metri e trenta centimetri di larghezza.
Attualmente è ancora visibile un tratto del muro settentrionale costituito da un manufatto di conci e di mattoni a spina di pesce disposti a filati alternati.
A metà circa del XIII secolo la cappella di San Trenziano non ha il fonte battesimale, il cimitero e nemmeno il prete.
La costruzione dell'attuale chiesa risale ai primi anni del Seicento.
Per questo motivo è più corretto parlare di radicale ristrutturazione.
Verso la metà del Seicento si inizia la decorazione degli interni della chiesa.
A compimento del campanile, nel 1689 viene collocato l'orologio per servizio del pubblico.
Durante i primi anni del Settecento si provvede ad aggiungere gli altari minori.
Nel 1818 la chiesa e la torre sono gravemente danneggiate da un terremoto.
In seguito a questo avvenimento si intraprendono i lavori di consolidamento, soprattutto alla torre e si approfitta del cantiere per rifare la facciata secondo dettami neoclassici.
LA CASA DEI BURATTINI DI OTELLO SARZI
Otello Sarzi ha lasciato in eredità alla comunità reggiana una ricchissima collezione di burattini e marionette, oggetti d’arte e invenzioni. Oltre al teatro l’allestimento museale propone anche scene da spettacoli ispirati alle fiabe che hanno caratterizzato la produzione di Otello Sarzi e della sua famiglia.
La mostra comprende un centinaio di opere dagli anni ‘60 al 2000 e si propone di ritrarre un artista unico, generoso maestro per tanti allievi.
CIMITERO NAPOLEONICO
Raggiungendo via Cavour, incontriamo il Cimitero Vecchio, di origine napoleonica. Sebbene si sia in piena stagione neoclassica, l'architettura del manufatto si ispira al tardo rinascimento, più consono alla tradizione popolare del forese.
Il cimitero rappresenta una notevole raccolta di opere di artigianato e di arte funeraria in marmo, ferro battuto, ghisa che rappresentano un'interessante antologia delle varie correnti artistiche di quegli anni.