BOBBIO
Dei fasti di un tempo, oltre a ciò che rimane dei codici degli Archivi Bobbiensi, conserva il sapore medioevale del proprio borgo, fatto di strette viuzze, case in sasso e palazzetti signorili, cresciuto attorno al monastero, che, assieme ai suggestivi paesaggi naturalistici della vallata, ne fanno una delle principali località di villeggiatura del piacentino. Bobbio si fregia, inoltre, della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
L’originale profilo contorto del Ponte Gobbo, uno dei simboli del borgo, legato alla leggenda di San Colombano nel suo scontro con Satana, accoglie e dà il benvenuto ai visitatori non meno dell’Abbazia dedicata al santo irlandese, che qui giunse e lasciò un segno indelebile.
Il Museo dell’Abbazia, ospitato nei locali del monastero dove aveva anticamente sede lo Scriptorium di Bobbio con la sua biblioteca, custodisce reperti che spaziano dai primi secoli dell'Era Cristiana fino alla metà del XVI secolo. Il Museo della Città, invece, offre l’opportunità, mediante postazioni audiovisive multimediali, di un tuffo nel passato, in parte perduto, della vita monastica e dell’arte amanuense.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, già documentata nel 1075, e l’Abbazia di San Colombano, che nella sua cripta racchiude il sarcofago del santo e lo splendido mosaico pavimentale, sono, assieme al Castello Malaspina che domina la parte alta della città, altre due tappe fondamentali di visita.
Abbazia di San Colombano
La costruzione del Monastero di San Colombano incominciò verso la fine del IX secolo quando l'abate Agilulfo prese la decisione di trasportare l'intero complesso cenobitico - il primo nucleo si era sviluppato intorno alla basilica di San Pietro dove oggi è il Castello. L'attuale complesso risale al periodo 1456-1522 e solo in parte è stata risparmiata la struttura dell'antica basilica protoromanica di cui sono visibili un breve tratto dell'abside circolare e parte della torre campanaria.
La Basilica nonostante la semplicità degli elementi decorativi ha una struttura grandiosa che esprime l'architettura di transizione tra il periodo gotico e il rinascimento. Al centro della cripta è custodito il sarcofago di San Colombano e sulle pareti a lato due transenne longobarde usate per i sepolcri di san Attala e san Bertulfo ,rispettivamente secondo e terzo abate di Bobbio. Il complesso abbaziale inoltre ospita il Museo dell'Abbazia -raccolta di materiali archeologici e opere legate alla figura del Santo dal IV al XVIII - e il Museo della Città, percorso didattico introduttivo alla città ospitato, nei locali dell'ex refettorio e lavamani-(ingresso chiostro interno).
Castello Malaspina
Il Castello Malaspina fu edificato a partire dal 1304 per volere di Corradino Malaspina e per tutta la durata della sua signoria fu una roccaforte della politica ghibellina. Quando la città passò sotto la protezione della famiglia Visconti fu residenza del Podestà ed in seguito dato come feudo ai Dal Verme. Trasformato in una lussuosa dimora fu acquistato da altre famiglie nobili finché nel 1956 diventò proprietà dello stato. Oggi del Castello originario rimane il mastio centrale a pianta rettangolare. Dal suo cortile interno si gode di una stupenda visuale della città e delle montagne intorno a Bobbio.
Duomo
Edificato nell' XI secolo, presenta una decorazione moderna nelle tre navate e una settecentesca nel presbiterio e nella cupola del transetto. Nella cappella di San Giovanni, cui si accede dal transetto di destra, si può ammirare uno stupendo affresco della seconda metà del quattrocento, raffigurante l'Annunciazione.
La primitiva struttura risale al 1075 ma la facciata come la vediamo oggi fu modificata nel 1463. Le due maestose torri sono originali solo nella loro parte inferiore. Quella di destra fu modificata nel 1532 dal Comune che vi costruì la cella campanaria ed inoltre ottenne dal Vescovo il permesso di collocarvi l'orologio. Quella di sinistra era la vera torre campanaria ed in origine terminava da tre lati con una trifora e una monofora sul lato ovest. Le pitture del corpo della chiesa risalgono alla fine del secolo scorso e sono opera di Luigi Morgari mentre la pesante decorazione di gusto bizantino è stat realizzata da Aristide Secchi nel 1896.