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MONTESE
Montese è un comune di 3.400 abitanti noto soprattutto per il suo prodotto tipico dop (la Patata di Montese) e per gli eventi della seconda guerra mondiale.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, infatti, Montese, come tutto l’Appennino tosco-emiliano, fu teatro di avvenimenti storici e militari di importanza sovranazionanale. Per bloccare l’avanzata alleata in Italia, fu edificata la linea difensiva tedesca denominata prima Gotica, poi Verde, che si sviluppava per circa 350 km e tagliava l’Italia in due, da ovest ad est. Ancora oggi tracce di questa linea sono ben visibili sul territorio.
MUSEO DIFFUSO DELLA LINEA GOTICA
Il museo si snoda attraverso 23 km di percorsi nel territorio di Montese, tra borghi e boschi, arricchito di monumenti, dal museo Storico della Rocca a Montese, dal museo della Memoria di Iola, è uno dei pochi esempi del museo diffuso in Italia.
ORRIDO DI GEA
Tra Salto e Villa d’Aiano c’è un luogo molto suggestivo e selvaggio, circondato da pareti rocciose, ripide e molto alte. Tra i massi, alcune polle formano pozze e cascate. Sono ancora presenti i resti di un antico mulino ad acqua, un tempo molto importante.
ROCCA
La Rocca fu probabilmente edificata nella prima metà del XIII secolo, ma fu assaltata ed incendiata già nel 1254, quando gli abitanti si ribellarono al Podestà di Bologna, uccidendo anche il castellano. A causa dei continui scontri tra bolognesi e modenesi subì danni molto pesanti, tanto che nel 1390 fu necessario provvedere ad una ricostruzione. In seguito il castello passò sotto il controllo del conte Cesare Montecuccoli. Dopo i pesantissimi danni subiti durante i bombardamenti del 1945, e la ricostruzione del dopoguerra, la Rocca è stata restaurata e riaperta al pubblico nel 1998.
TORRE
DI MONTESE
Montese è dominata dalla torre quattrocentesca dei Montecuccoli, straordinario strumento di avvistamento e di controllo del territorio fino alla Seconda Guerra mondiale. Da qui, si scorgono i campanili di Montespecchio, Salto, San Martino, Maserno e Riva oltre alle vette del Cimone, del Corno e del Cusna.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, infatti, Montese, come tutto l’Appennino tosco-emiliano, fu teatro di avvenimenti storici e militari di importanza sovranazionanale. Per bloccare l’avanzata alleata in Italia, fu edificata la linea difensiva tedesca denominata prima Gotica, poi Verde, che si sviluppava per circa 350 km e tagliava l’Italia in due, da ovest ad est. Ancora oggi tracce di questa linea sono ben visibili sul territorio.
MUSEO DIFFUSO DELLA LINEA GOTICA
Il museo si snoda attraverso 23 km di percorsi nel territorio di Montese, tra borghi e boschi, arricchito di monumenti, dal museo Storico della Rocca a Montese, dal museo della Memoria di Iola, è uno dei pochi esempi del museo diffuso in Italia.
ORRIDO DI GEA
Tra Salto e Villa d’Aiano c’è un luogo molto suggestivo e selvaggio, circondato da pareti rocciose, ripide e molto alte. Tra i massi, alcune polle formano pozze e cascate. Sono ancora presenti i resti di un antico mulino ad acqua, un tempo molto importante.
ROCCA
La Rocca fu probabilmente edificata nella prima metà del XIII secolo, ma fu assaltata ed incendiata già nel 1254, quando gli abitanti si ribellarono al Podestà di Bologna, uccidendo anche il castellano. A causa dei continui scontri tra bolognesi e modenesi subì danni molto pesanti, tanto che nel 1390 fu necessario provvedere ad una ricostruzione. In seguito il castello passò sotto il controllo del conte Cesare Montecuccoli. Dopo i pesantissimi danni subiti durante i bombardamenti del 1945, e la ricostruzione del dopoguerra, la Rocca è stata restaurata e riaperta al pubblico nel 1998.
TORRE
DI MONTESE
Montese è dominata dalla torre quattrocentesca dei Montecuccoli, straordinario strumento di avvistamento e di controllo del territorio fino alla Seconda Guerra mondiale. Da qui, si scorgono i campanili di Montespecchio, Salto, San Martino, Maserno e Riva oltre alle vette del Cimone, del Corno e del Cusna.