CAORSO
STORIA
Già teatro di insediamenti neolitici, Caorso si colloca sull'antica direttrice della via consolare che da Genova, attraverso Piacenza e Cremona, giungeva ad Aquileia, segnando uno dei limiti della conquista romana verso nord. Donato dai Visconti a Ottone Mandelli, la famiglia ne detenne il possesso del castello, qui collocato, fino al XIX secolo. Le più antiche attestazioni di Caorso risalgono alla prima metà del IX secolo che compaiono in due atti di vendita e altrettante donazioni di terreni vicino al Nure.
Il toponimo Caorso, nelle forme Caput Orsi e Caput Ursi, documenta da un lato l'esistenza nei primi anni del IX secolo di un abitato, chiamato appunto Caorso, e dall'altro la sua probabile ascendenza romana.
Caorso è la storia di un paese padano che conserva interessanti monumenti e testimonianze artistiche dell'epoca medioevale e delle successive.
Un'altra antica leggenda racconta che nell'anno 820 due sorelle di Podone, Orsa e Imelde, avrebbero fatto erigere a loro spese la chiesa e le prime case che, dal nome di una delle due donne, si sarebbero chiamate Cà dell' Orsa, abbreviata poi in Caorso.
Sul territorio sorge la ora dismessa Centrale Elettronucleare 'Arturo'. Fondamentali per l'economia locale sono l'agricoltura, l'industria, la ricerca energetica e l'innovazione tecnologica. Il comune di Caorso comprende le frazioni di Fossadello, Muradolo, Roncarolo e Zerbio.
Nei secoli dopo il Mille la storia del borgo si identifica a grandi linee con il suo fortilizio. Nei secoli XIII - XIV il complesso fece parte dello Stato Pallavicino per passare poi, nel 1385, ai Visconti che lo davano in feudo ad una nobile famiglia longobarda, i Mandelli. Inizia un'investitura, più volte rinnovata, qualche volta interrotta, che giunge fino all' Ottocento quando nel 1827 muore il marchese Bernardino Mandelli, filantropo e benefattore, che lascia tutti i suoi possedimenti agli Ospizi Civili. Oggi, l'imponente e suggestiva Rocca Mandelli è sede del municipio e degli uffici comunali.
La chiesa parrocchiale
Pur in parte ricostruita nel XX secolo in stile neogotico, la chiesa ha origini medioevali. Al suo interno si trovano un prezioso organo dell'Ottocento (F.lli Lingiardi 1840), resti di affreschi del XV secolo di cultura lombarda con influssi cremonesi raffiguranti sui pilastri immagini devozionali di santi, tra cui S.Rocco, sull'arco trionfale l'Annunciazione, nella 2° cappella un Crocifisso ligneo, sulle lunette l'Adorazione, la Crocifissione e le Storie di S.Giuliano. La chiesa è intitolata a Santa Maria Assunta.
La Rocca Mandelli
La suggestiva Rocca Mandelli ha una struttura possente: quattro torrioni demarcano la pianta quadrata; un alto torrione con merli ghibellini è posto in posizione leggermente decentrata rispetto all’ingresso.
La storia di questo edificio si intreccia fin dalle sue origini con quella di Caorso. Secondo la tradizione, un fortilizio sarebbe stato fatto edificare nell’anno 820, dalle sorelle del vescovo di Piacenza, Imelde e Orsa; proprio dal nome di quest’ultima deriverebbe il toponimo Cà dell’Orsa o Casa Ursilia, da cui Caorso. Alcuni documenti conservati nella cattedrale di Piacenza, retrodatano all'802 le prime testimonianze relative a Caorso, menzionata come Caput Orsi o Caput Ursi.
Notizie circa l’esistenza a Caurxio, nei primi anni del 1200, di «un castello circondato da fossati» sono riportate anche dal cronista piacentino Giovanni Codagnello. A quell’epoca l’edificio rivestiva un’importante funzione difensiva.
Nei secoli successivi il castello subì una serie di passaggi di proprietà: risulta che nel 1363 apparteneva alla ricca famiglia piacentina dei Dolzani; venti anni più tardi, Giovanni Galeazzo Visconti concesse a Ottone Mandelli il feudo delle terre di Caorso comprendendovi anche il castello; nel 1412, Manfredo Scotti di Ajguera riuscì a estorcere ai duchi di Milano un’investitura feudale di queste terre a proprio vantaggio, ma nel 1421 rinunciò al feudo e i Mandelli riacquisirono i propri diritti.
Nel 1450, Francesco Sforza confermò il titolo di conte e la proprietà della Rocca ai Mandelli rimasti suoi proprietari fino al 1827, anno in cui la famiglia si estinse con la morte di Bernardino; egli lasciò parte del suo patrimonio, tra cui proprio la Rocca, agli Ospizi Civili di Piacenza.
Il 27 febbraio 1907, la Rocca e il terreno circostante, corrispondente all’antica fossa di circonvallazione, furono acquistati dall’amministrazione comunale di Caorso; attualmente ospita il municipio e gli uffici comunali, ma è comunque visitabile.