CASTEL MAGGIORE
Castel Maggiore (18.298 abitanti) si estende nella pianura a nord del capoluogo, capofila tra gli otto comuni appartenenti all’Unione Reno Galliera. Il suo nome trae origine dall’antica Castagnolo, forse dal nome dell’influente famiglia Castagnoli, o per la presenza di un grosso tronco di castagno trasportato in pianura dal Navile, canale fluviale che ha caratterizzato le origini dello sviluppo industriale del territorio. L’appellativo Maggiore distinguerebbe il borgo principale da un altro di dimensioni minori. Il 3 giugno 1818, Papa Pio VII concesse a Castagnolo Maggiore il nuovo toponimo di Castel Maggiore. Dopo la seconda guerra mondiale, in cui Castel Maggiore si distinse nella lotta antifascista, si avvio’ un processo di ricostruzione che diede il via a una rapida espansione urbanistica e demografica, segnando il passaggio da una dimensione agricola a industriale, con il recente sviluppo del terziario avanzato, facendo di Castel Maggiore un grande sobborgo metropolitano.
NAVILE SOSTEGNO DI CASTAGNOLO MAGGIORE Il Navile scorre in località Castello, dove si possono ammirare i resti dell’antico Sostegno di Castagnolo Maggiore, costruito da Ercole Bentivoglio nel 1497. La località divenne ad inizio Ottocento un fiorente centro manifatturiero sviluppatosi grazie all’iniziativa della famiglia Pizzardi. Il Canale ha rappresentato dalla fine del XII secolo fino all’inizio del Novecento la principale via d’acqua del Bolognese. Alimentato dalle acque dei canali di Reno e di Savena e da quelle del torrente Áposa, il Navile con i suoi 40 km di lunghezza connetteva Bologna alla “grande autostrada” delle valli del Po, per approdare al mare Adriatico e Venezia. Lungo tutto il suo corso, il canale fungeva da straordinaria via di comunicazione, in primis per il trasporto della seta. Oggi come allora il Navile esce dalla città nei pressi dell’antico porto (oggi Manifattura delle Arti) e termina il suo corso nel Reno a Passo Segni, presso Malalbergo. Qui finiva la “navigazione superiore” e il viaggio poteva proseguire per valle solo una volta cambiato tipo di imbarcazione. Il canale è largo una decina metri e ai suoi lati corrono le restare, sentieri che servivano a buoi e cavalli per il traino delle barche. Ai numerosi “sostegni” (chiuse) che nel primo tratto del canale permettevano di superare il dislivello tra l’alta e la bassa pianura, si aggiunse nel 1775 quello di Malalbergo grazie a cui si poté evitare il cambio di imbarcazione. Agli albori del Novecento, tramontato l’antico uso, il Navile cambiò pelle per divenire meta di gite in barca promosse dal neonato Touring Club. Oggi, ripercorrere il suo corso, significa attraversare in mezzo alla natura otto secoli di storia e di grandi trasformazioni.
VILLA ZARRI Forse la più nota tra le ville storiche del territorio di Castel Maggiore, Villa Zarri è circondata da un parco secolare di tre ettari caratterizzato da un vasto prato centrale contornato da tigli, platani e sempreverdi. Pur perdendo i tratti architettonici originali del ‘500, la villa presenta tuttavia un elegante stile settecentesco frutto di interventi successivi riconoscibile nella facciata ornata da un timpano centrale e da lunghe gallerie a serra ai lati. L’ala meridionale dell’edificio termina con un piccolo oratorio a ricordo dell’antico ospedale longobardo.Villa Zarri, attualmente di proprietà di privati, è oggi sede della Distilleria omonima, che produce tra le altre specialità, anche un Brandy millesimato al tabacco.
VILLA STAGNI Nella frazione di Trebbo di Reno, si trovano Villa Stagni e gli edifici colonici adiacenti, circondati da un ampio parco di concezione ottocentesca arricchito da un finto rudere che lo divide dalla corte agricola circostante. All’interno del parco sorge anche l’edificio l’antico Molino Borgognino. L’edificio del mulino, recentemente ristrutturato, rappresenta la testimonianza di uno storico manufatto per la regolazione delle acque sul canale Ghisiliera che qui confluisce nel Reno. L’intera zona appartiene tra il 1600 e il 1731 alle suore di San Guglielmo, per poi passare a cittadini privati.
VILLA SALINA Nella via di Galliera sorge la cinquecentesca Villa Salina, la cui storia è intrecciata a Marcello Malpighi e alla famiglia dei Conti Salina. Acquistata dall’illustre scienziato nel 1682, che quivi scrisse la sua prima opera Anatomes plantarum (grazie al quale si iscrisse alla Reale Accademia di Londra), dal 1694 la villa cambia spesso di proprietà sino ad appartenere nel 1762 a Giovanni Antonio Salina. Proprio a quell’epoca risale lo splendido soffitto dipinto a tempera nella loggia d’ingresso al piano terra. I Salina ampliano e arricchiscono la villa con corpi laterali dedicando particolare cura al parco retrostante, ricco di piante rare, fiori meravigliosi ed esemplari arborei di notevoli dimensioni, tra cui spicca una monumentale farnia. La villa, di proprietà della regione Emilia Romagna, è sede di convegni, studi ed eventi, tra cui la rassegna decennale “Borghi e Frazioni in Musica”.
CHIESA DI S. BIAGIO La chiesa di San Biagio di Saliceto costituisce il più antico edificio del territorio comunale di Castel Maggiore. La chiesa, di stile romanico, appartenne ai monaci benedettini pomposiani fin dal 1154. La porta originaria sul retro conserva ancora l’architrave e la soglia in selenite. L’edificio è affiancato da un oratorio e da un massiccio campanile pendente, tutti osservabili solo dall’esterno.
CHIESA DI S. ANDREA L’ottocentesca chiesa di Sant’Andrea è situata dove, nel X secolo, era sorto il primitivo nucleo di Castel Maggiore, a quel tempo chiamato Castagnolo Maggiore. Da sempre principale centro religioso della zona, conserva all’interno un bel crocifisso del XVII secolo. Sant’’Andrea Apostolo è il patrono di Castel Maggiore. La festa, ricca di iniziative, si tiene il 30 novembre di ogni anno.
CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA DI TREBBO DI RENO Durante il secolo XVI la violenza del fiume lesionò gravemente la vecchia chiesa del 1300, che un tempo si trovava più vicina agli argini, ai piedi del passo della Barca. A causa dell’elevazione lentamente avvenuta nel circostante piano di campagna, dovuto alle frequenti alluvioni, la chiesa finì per imbucarsi in posizione precaria, finendo per essere abbandonata alla fine del ‘500, favorendo la costruzione di un’altra in luogo più sicuro. La struttura attuale è frutto di numerosi rifacimenti che si sono susseguiti fino ad epoca recente. Nel 1887, con geniale abilità del capomastro, il campanile fu traslato di ben quattro metri a nord su nuove fondazioni poiché risultava fortemente inclinato e pericolante. All’interno si apprezza la pala d’altare dedicata a San Giovanni Battista nel deserto, ad opera di Francesco Gessi, allievo della scuola di Guido Reni. La chiesa è dotata di un fonte battesimale, realizzato agli inizi del Novecento.
PARCO FLUVIALE DEL RENO Le aree golenali del fiume Reno rivestono grande interesse in tutta la pianura bolognese. In località Trebbo di Reno, oltre alle vestigia dell’antica attività di estrazione della ghiaia, si trova il primo tratto realizzato del parco fluviale (accesso da via Byron). Seguendo la strada Lungo Reno (via Lame) si possono trovare altri accessi alle aree di golena, mete ideali per passeggiate a piedi o a cavallo. Le aree golenali del Reno rappresentano, al confine occidentale del territorio comunale, un’altra area oggetto di iniziative di valorizzazione.